Domenico Morelli

(Napoli, 1823 - ivi, 1901)

Ebbe la propria formazione di pittore all'Accademia di Belle Arti di Napoli, dove entrò giovanissimo, acquisendo strumenti tecnici e stilistici di stampo classico, in linea con la pittura romantica e verista del tempo. 

Nel 1848 vinse un concorso che gli consentì di fare un viaggio di formazione a Roma dove prese anche parte attiva ai moti risorgimentali, venendo arrestato. 

Nel 1850 visitò Firenze dove ricevette il suo primo riconoscimento pubblico. Nel 1855 partecipò, insieme a Francesco Saverio Altamura e Serafino De Tivoli, all'Esposizione Universale di Parigi e, di ritorno a Firenze, prese parte ai dibattiti dei macchiaioli sul realismo pittorico. In questa fase maturò gradualmente uno stile meno accademico e più libero, soprattutto nell'uso del colore. Tale evoluzione si vede anche nel disegno, di cui Morelli era grande appassionato: la sua tecnica si discosta dallo stile accademico per connotarsi di tratti veloci e frammentati, attraverso cui l'artista ricerca il dinamismo e l'impressione, soprattutto nel disegno dal vero. 

Negli anni sessanta, ormai tra i pittori italiani più conosciuti della sua epoca, fu nominato consulente del museo nazionale di Capodimonte a Napoli. 

Nel 1868 ottenne la cattedra d'insegnamento all'Accademia di Belle Arti di Napoli, dove aveva studiato.  S'interessò anche a temi religiosi e mistici; infatti, di questo periodo è uno dei suoi lavori più celebri, l'Assunzione del Palazzo Reale di Napoli.

Nel corso della propria carriera Domenico Morelli dipinse anche quadri di soggetto orientalista, pur non avendo mai compiuto viaggi in Africa e in Oriente. La sua adesione alla corrente della pittura orientalista fu però profonda e foriera di una vasta produzione di grande interesse artistico.